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Le forze armate: l'aviazione

Le forze armate: l'aviazione

L’aviazione nella prima guerra mondiale costituiva un caso a sé, in quanto apparteneva, per diversi contingenti, sia alla marina che all’esercito.

Gli aerei della prima guerra mondiale erano piccoli e non troppo perfezionati. Tuttavia, essi ebbero un grande ruolo nel conflitto poiché servivano:
- per la ricognizione
- per favorire la precisione del cannoneggiamento: mediante evoluzioni concordate, i piloti, non disponendo ancora di radio a bordo (al contrario della seconda guerra mondiale) , comunicavano la precisione o lÂ’imprecisione del tiro
- per mitragliare
- per gettare piccole bombe
- per il combattimento aereo
- per abbattere i palloni frenati.
Questi palloni frenati - cioè le mongolfiere - servivano ad esplorare e ad osservare gli spostamenti del nemico dall’alto (specialmente in zone pianeggianti come quella del fronte occidentale).
I palloni servivano anche a comunicare lÂ’esito dei cannoneggiamenti e, con istruzioni impartite via telefono, a permettere eventuali correzioni di tiro.
Allora i palloni erano ad idrogeno e, quindi, colpiti dai proiettili degli aerei, si incendiavano.

Famosi sono gli eroi dell’aviazione tedesca (Von Richtofen, detto “Il Barone rosso”) e, in quella italiana, il nostro F.Baracca.

Nella prima guerra mondiale le incursioni aeree erano rarissime e poco pericolose, poiché venivano gettate solo poche bombe. Completamente diversa la seconda guerra mondiale, poiché allora i bombardamenti erano contiui e ferocissimi, danneggiando grandemente la popolazione civile.